6 maggio 1976: il Castello, simbolo di Gemona, è distrutto come l'intera Città.
"Il Friuli colpito dal disastro già al lavoro per ricostruire. Leone commosso e turbato tra la nostra gente." (Messaggero Veneto sabato 8 maggio 1976).
"Violenta scossa all'1.56 - Ondata di paura. Cresce il numero dei morti (781 accertati) e dei feriti (2218)." (Messaggero Veneto domenica 9 maggio 1976).
"C'è ancora paura, ma è più forte la volontà di ricostruire. Una mano al Friuli che resta". (Messaggero Veneto lunedì 10 maggio 1976).
"Seconda domenica di lavoro in Friuli con pause soltanto per i riti all'aperto." (Messaggero Veneto lunedì 17 maggio 1976).
"Mobilitazione di energie e di volontà per la rinascita. Il Friuli lotta con il tempo e le scosse per far presto a ricostruire con sicurezza." (Messaggero Veneto martedì 18 maggio 1976).
"Ancora scosse: quanto tempo passerà prima di uscire dall'emergenza?. Non basta voler ricostruire il Friuli bisogna anche mantenerlo vivo e unito". (Messaggero Veneto mercoledì 19 maggio 1976).
"A GLEMONE, PAR VISASI E PAR LA INDENANT".
E' stata una rassegna corale organizzata dal Coro di Ospedaletto, nato nel febbraio 1976, oggi Coro Glemonensis, subito dopo il sisma.
L'obiettivo di quella manifestazione era quello di ricordare, assieme a quelli che avevano vissuto il terremoto, per andare avanti, per continuare a vivere e sperare.
Noi pensiamo che questo sia il nostro obbligo morale nei confronti dei figli e dei nipoti: non dimenticare, ricordare per capire quello che è stato fatto, il grande lavoro della ricostruzione, per ringraziare quanti hanno lavorato con noi per una rinascita che tutti ci invidiano.
Le foto si riferiscono al giugno 1976 e al marzo 2011 ed hanno un percorso logico, che parte da Porta Udine, passa per il Centro Storico scendendo verso la Stazione Ferroviaria.