CIRCOLO FILATELICO NUMISMATICO GEMONESE COLLEZIONISTI DI MEMORIE
I termini “Collezionisti di memorie” che integrano la ragione sociale del nostro Circolo sono una dichiarazione d’intenti al tempo stesso ambiziosa e modesta.
Circoscrivono un campo di attività che non ha la presunzione di competere con le istituzioni che, con competenze e mezzi ben diversi, si occupano di preservare, studiare e proporre al vasto pubblico le testimonianze più illustri del nostro passato, ad esempio nelle attività museali. Collezionismo è, anzitutto, passione, anche se non raramente i frutti di tale passione, messi a disposizione della collettività, sono un complemento prezioso dell’impegno professionale dei più specificamente addetti ai lavori.
Le “memorie” di cui il nostro Circolo si occupa sono quelle, per così dire, gestibili in limitatezza di spazi e di risorse economiche. Dunque: francobolli, monete (interesse originario del Circolo) ma anche testi, documenti, immagini la cui conservazione può essere trasferita negli spazi virtuali della rete e che possono essere resi fruibili abbastanza agevolmente in mostre e pubblicazioni digitali e non.
Nella sua ormai pluriennale attività il Circolo ha potuto raccogliere e organizzare una cospicua quantità di materiali eterogenei tanto che sta divenendo sempre più gradevolmente oneroso scegliere fior da fiore.
Fortunatamente il nostro lavoro si proietta nel tempo e se, come confidiamo, non mancheranno le energie di nuovi appassionati, tutte le testimonianze raccolte, e quelle che raccoglieremo, saranno progressivamente messe a disposizione della cittadinanza in forme e occasioni che le valorizzino al meglio.
Quest’anno abbiamo scelto di portare a termine un lavoro su uno degli aspetti “minori” della vita della nostra cittadina: la raccolta di informazioni sulle osterie e i pubblici esercizi del centro di Gemona dal 1895 agli anni sessanta.
La ricerca è stata condotta, con una cura e dedizione ormai note, dal concittadino geometra Cesare Sabidussi e già dal 2015 è stata oggetto di discussioni e approfondimenti che hanno consentito integrazioni, prevalentemente iconografiche, e verifiche che ci mettono in grado di consegnare al pubblico una base per un “lavoro in corso” già di per sé affidabilissima, preziosa e godibile.
Accanto a questa iniziativa editoriale abbiamo scelto il 2017 per proporre occasioni di riflessione e ricostruzione di momenti della storia di Gemona durante la prima guerra mondiale, in occasione della tragedia di Caporetto e della conseguente profuganza e dell’invasione austriaca della nostra cittadina.
La Mostra di quest’anno presenterà numerose testimonianze di quegli eventi e contiamo che in tal modo renderemo un dignitoso servizio alla storia cittadina.
Quest’anno, inoltre, ricorrono i quarant’anni dalla fondazione di un’importante istituzione gemonese, apprezzata ben oltre i confini locali e stimolo prezioso alla ricostruzione culturale della nostra comunità: la Cineteca del Friuli.
La ricorrenza del quarantennale sarà celebrata con un Annullo Filatelico Speciale, anche su cartoline-immagini predisposte per l’occasione, che renda il dovuto onore e merito all’impegno di quanti si sono impegnati per fare di Gemona una sede ormai di fama nazionale di documentazione e promozione del cinema.
Di contorno, se vogliamo, ma preziosa di per sé, la Mostra metterà “in vetrina” i frutti che riteniamo più belli di quest’ultimo anno di attività di raccolta di materiali sulla Gemona del secolo scorso.
Al pubblico, come di consueto, giudicare il nostro lavoro benevolmente ma anche, e soprattutto, con critiche e proposte costruttive che ci consentano di essere sempre più e sempre meglio utili alla nostra comunità.
Luciano Vale Presidente
LA CINETECA DEL FRIULI
Nel ringraziare per la celebrazione filatelica, mi fa piacere ricordare quanto accadde il 26 febbraio 1977, allorché sette gemonesi appassionati di cinema, Piera Patat, Flavio Rossi, Giuliana Fabiani, Renato Gennaro, Maria Sangoi e Paolo Jacob e il sottoscritto, si recarono dal notaio Bruno Lepre di Tolmezzo per fondare “Cinepopolare” l’associazione che sarebbe diventata la Cineteca del Friuli.
Già nello statuto originale si potevano leggere i nostri scopi:
“considerata l’attuale mancanza di ogni attività socio-culturale a Gemona e nella zona terremotata, si propone di realizzare attraverso il cinema un momento di aggregazione della popolazione. Si propone inoltre di sollecitare l’interesse per il cinema come mezzo di espressione e di promuovere lo sviluppo e la diffusione della cultura cinematografica servendosi di molteplici manifestazioni (proiezioni, dibattiti, conferenze , pubblicazioni) non avendo scopo di lucro.
Intende contribuire con ogni sua possibilità allo sviluppo degli studi storici sulla tecnica e sull’arte cinematografica, favorendo gli scambi culturali cinematografici con gli altri paesi e incoraggiando la cinematografia sperimentale; si propone infine di intervenire sui circuiti distributivi, favorendo la creazione di iniziative volte alla diffusione del prodotto cinematografico al di fuori di ogni stretta logica di profitto e al recupero di materiale cinematografico.”
Questi erano gli impegni presi davanti al notaio. Ad essi seguì un appello diffuso via stampa quotidiana e periodica, una raccolta di fondi fra le macerie di Gemona, una partecipazione di Piera al festival di Montecatini/Salsomaggiore dove l’appello fu letto.
E fu così che nell’estate del 1977 organizzammo, con Angelo R. Humouda, il direttore della Cineteca Griffith di Genova, che ci indicò la strada, le prime proiezioni nelle scuole provvisorie, nelle baraccopoli e nei centri sociali di Gemona, Venzone, Artegna, Bordano e Trasaghis.
Livio Jacob Presidente